STORNELLI

LA SPIAGGETTA DEL BELL'ORIZZONTE

ROMA - DICEMBRE 2, 2020

È una giornata di fine novembre quando entro nella Riserva dell’Aniene, lato Ponte Nomentano, il ponte romano che non smette mai di sorprendermi con la sua silenziosa bellezza. Ultimamente noi di Retake abbiamo regalato dei fiori al nostro ponte e anche spazzato via le foglie che i tanti autunni avevano sparpagliato ricoprendo i sanpietrini del suo viale. Retakers, i volontari del decoro” e, mi viene da dire, di “molto altro”. Un’associazione nata nel 2010 dalla visione di una donna, Rebecca Spitzmiller, ricercatrice in Diritto Comparato all’Università di Roma Tre. Un’americana innamorata di Roma, una visionaria che ha saputo creare un movimento di volontari in tutta Italia e che, con la sua rivoluzione gentile, ha insegnato il modo di prendersi cura dei luoghi in cui viviamo. Sono orgogliosa di farne parte. Continuo la mia passeggiata sul ponte. Di sera, dopo anni di buio, ha nuovamente una luce calda. Il fiume scorre: non ha mai smesso del resto. Arrivo alla spiaggetta del “Bell’ Orizzonte” dopo avere attraversato un sentiero limitato da un canneto. I tronchi, anneriti dall’ultimo incendio di quest’estate, assomigliano a braccia alzate verso il cielo, immalinconiscono il paesaggio nonostante la distesa verde del prato e nonostante le sagome delle case di Città Giardino. Trovo un ragazzo nella spiaggetta, manda messaggi dal suo cellulare. Ha la mascherina abbassata e posso vedere i suoi lineamenti. Avrà circa vent’ anni, i suoi occhi sono grandi come devono esserlo quelli dei ragazzi della sua età: aperti al futuro. Proprio qui, in questa spiaggetta, nei lontani anni Quaranta,altri ragazzi si radunavano e discutevano di come avrebbero cambiato il mondo, ribellandosi alla dittatura fascista. Furono soprannominati “i caimani del Bell’Orizzonte. Alcuni di loro erano studenti di Medicina, altri studenti del liceo: Ferdinando Agnini, Nicola Rainelli, Luciano Celli, Giovanni Corbi, Luciano Palomba, Orlando Orlandi Posti, solo per citarne alcuni. Il cartello, affisso all’ingresso della spiaggetta, parla delle loro imprese. Giovani di Montesacro, dei nostri quartieri, che furono catturati, fucilati o mandati a morire nei campi di concentramento. Penso ad uno di loro in particolare, Orlando Posti, detto Lollo, un liceale che doveva avere gli occhi grandi aperti al futuro, proprio come il ragazzo che ho davanti. Durante la prigionia, prima di essere giustiziato, Lolloscrisse lettere e bigliettini che nascose nella biancheria sporca. Frammenti di pensieri che arrivarono così nelle mani dei suoi familiari che conservarono. Compì i suoi diciotto anni in carcere e l’ultimo biglietto che scrisse fu per la sua ragazza, Marcella. Il ragazzo ha tirato su la mascherina, ha riposto il cellulare nella tasca dei jeans e sta andando via. Mi allontano dalla spiaggetta anch’io e, quando arrivo al ponte, le luci sono accese. Luci calde, che avvolgono e danno speranza.

Antonella Contaldo

Admin III Municipio Retake Roma